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valeria rosso psicologo psicoterapeuta torino
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Un genitore, o una coppia di genitori, possono consultare lo psicologo per difficoltà nel rapporto con un figlio. È logico che, inizialmente, si aspettino che l’esperto dia loro il ‘consiglio giusto’, cioè una indicazione pratica sul come comportarsi con il figlio. Ma le cose, di solito, non sono così semplici.
I consigli pratici funzionano molto bene con gli oggetti o le macchine; ad esempio quando si tratta di imparare a guidare l’automobile, a usare un programma del pc, a confezionare una torta, a riparare un oggetto, a eseguire un compito anche molto difficile. In tutti questi casi il risultato è prevedibile perché funziona una logica causa-effetto (il comportamento A è la causa del risultato B; e quindi: per ottenere il risultato B è sufficiente adottare il comportamento A). Ma un figlio, come ogni altro essere umano, è un soggetto, ha una sua personalità e un suo modo di pensare... Egli quindi risponderà al comportamento del genitore a modo suo, un modo che è sostanzialmente imprevedibile. Nessuno può sapere in anticipo, e con certezza, come il figlio reagirà a un comportamento che i genitori adottino su suggerimento dello psicologo.
Nelle relazioni umane in realtà avviene sempre così (e per fortuna, possiamo aggiungere: altrimenti saremmo degli automi, dei robot prevedibili e noiosissimi!).
In cosa consiste allora la consulenza ai genitori? Lo psicologo cercherà, innanzi tutto, di capire la difficoltà, e lo farà insieme ai genitori. Li guiderà a mettere in relazione il problema con altri aspetti della storia della famiglia, in modo da poterlo vedere sotto una luce diversa. E solo allora psicologo e genitori potranno pensare a come comportarsi con il figlio.
Attraverso il dialogo, psicologo e genitori arriveranno insieme a concordare un atteggiamento o un comportamento che si ritiene possa risultare utile; e, dopo che i genitori hanno provato ad adottarlo, sarà comunque necessario parlarne di nuovo insieme al fine di valutarne gli effetti.
Questo approccio basato sul dialogo riconosce i genitori come esperti del loro problema: sono loro, e solo loro, che conoscono la difficoltà di relazione con il figlio, che la vivono sulla propria pelle, e che vivranno dal vivo le risposte del figlio ai loro tentativi di cambiare atteggiamento. Lo psicologo è esperto nel guidarli a vedere la difficoltà sotto un’altra prospettiva e in relazione ad altri aspetti: in questo modo le competenze dei genitori e la competenza dello psicologo si incontrano e collaborano.

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